Se ti colleghi in videoconferenza col capoufficio e alle tue spalle si intravede il poster di Gigi D’Alessio, se fai lezione dalla tavernetta e dietro di te ci sono i pedalini appesi ad asciugare, se per salutare via Zoom amici, suoceri e cognati ti rimane solo lo sgabuzzino pieno di scatole e di scaffali, se non hai una parete decente dinanzi alla quale posizionarti prima di andare in diretta, puoi brillantemente porre fine alle tue frustrazioni utilizzando il cosiddetto green screen, l’equivalente di quel che un tempo -negli studi televisivi- chiamavano chroma key. Poche decine di euro e, grazie al green screen, puoi fare in modo che la gigantografia di Barbara D’Urso appesa alla parete sparisca per lasciare finalmente il campo a uno sfondo come si deve.
Cos’è il green screen?
Detto in parole povere, il green screen altro non è che uno schermo uniforme di colore verde che puoi piazzare dietro di te durante la conferenza. L’uniformità del colore darà modo al software di registrazione di distinguere molto facilmente, e in automatico, la tua figura dallo sfondo, e di sostituire quest’ultimo con l’immagine che più preferisci. Vuoi darti un’improbabile aria da intellettuale? Un paio di clic e il caos che c’è dietro di te lascerà il posto a una bellissima libreria. Non ci credi? Eccoti servito:
Di green screen disponibili sul mercato ce ne sono un’infinità, per tutti i gusti e per tutti le tasche. Te ne indico un paio qua sotto. Col primo ti danno solo il telo, e tu dovrai poi preoccuparti di appenderlo in qualche modo dietro di te. Col secondo ti forniscono anche lo stand. Il primo costa una trentina di euro e misura mt. 1,80×2,80. Su di un bordo presenta una tasca da utilizzare per appenderlo. È di cotone. Potrebbe essere necessario, ogni tanto, stirarlo a vapore sul retro, così da eliminare eventuali pieghe che potrebbero ingannare la webcam. Eccolo qua:
Puoi acquistarlo da qui
Il secondo invece costa un po’ di più, perché insieme al telo, anzi ai teli (sono tre: verde, bianco, nero) ti danno anche due cavalletti sui cui metterlo in piedi, due traverse, tre pinze a molla e la borsa per trasportarlo. I 3 teli misurano 1,80×2,80 mt. Anche in questo caso potrebbe essere necessario, ogni tanto, stirarli a vapore sul retro, così da eliminare eventuali pieghe che potrebbero ingannare la webcam. L’intero kit lo porti a casa con una sessantina di eurozzi. Eccolo.
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Con poco, dunque, potrai conferire all’ambiente da cui ti colleghi in videoconferenza, un tono decisamente più piacevole e più professionale. A patto che, una volta coperta la gigantografia della D’Urso con il green screen, tu non la sostituisca con quella di Maria De Filippi.
Le immagini ritraenti la ragazza sono AdobeStock©rekandphot, AdobeStock ©sveta e AdobeStock ©WayhomeStudio. Poi dimmi che non sono preciso e rispettoso.