È pandemic fatigue.
I lunghi mesi vissuti alle prese con il COVID-19 hanno modificato in misura profonda le nostre abitudini e quindi la nostra vita. Te ne sei accorto anche tu? Bene. Allora ti sarai reso conto anche di come lo stato di incertezza di questo periodo così convulso e pieno di brutte notizie abbia generato e continui a generare stress e stanchezza. Se ti senti in queste condizioni, è alquanto probabile che tu, bello mio, sia vittima -come molti- della cosiddetta pandemic fatigue.
Cos’è la pandemic fatigue?
La pandemic fatigue, chiamata anche stress da pandemia o stanchezza da pandemia, non è una malattia. Quindi stattene lì buono e non allarmarti troppo. Perché? Perché la pandemic fatigue è -apri bene le orecchie- la reazione naturale che ognuno di noi rischia prima o poi di manifestare in ragione dello stato di incertezza in cui viviamo ormai da mesi, e per via di come la nostra vita sia radicalmente cambiata. Secondo Hans Kluge, uno che ci capisce molto più di me e di te messi insieme, “in questa situazione è facile e naturale sentirsi apatici e demotivati, e provare stanchezza”. Carisa Parrish, esperta della Johns Hopkins University – mica pizza e fichi- commenta: “Si può modificare la propria routine per alcuni giorni, ma un cambiamento del comportamento così prolungato è difficile, soprattutto se nessuno vicino a noi è malato e non si ha voglia di indossare una mascherina o rinunciare a ciò che ci piace fare”. Dunque, se sei più stracco del solito, non è -per una volta nella vita- solo colpa della tua innata voglia di non far niente; ma anche della pandemic fatigue, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, avrebbe già colpito il 60% degli europei. Ad ogni modo, stabilito che non sei alle prese con una malattia, vedi di non dormirci troppo su, perché la pandemic fatigue può comunque rivelarsi piuttosto pericolosa. E dunque, anche se sei moscio ancor più di un budino alla crema, occorre che tu ti dia da fare e la combatta.

Perché è pericolosa?
Secondo gli esperti, la pandemic fatigue può rivelarsi pericolosa per te e per gli altri perché, se non ti dai una mossa e non ti adoperi per combatterla, potresti finire per sentirti sempre meno motivato a rispettare le misure preventive contro il contagio. Col tempo potresti iniziare a sottovalutare la minaccia, sino ad arrivare -sostiene un recente articolo di Joahn Rossi Mason– alla totale negazione del pericolo stesso, anche se il virus continua a diffondersi e a far morti. Stanco delle restrizioni, potresti desiderare più libertà, e questa tua voglia di andare allegramente in giro per il mondo come niente fosse, potrebbe mettere a rischio la tua salute e quella degli altri. Finché metti a rischio la tua, pazienza. Ma se metti a rischio la mia, ti vengo a cercare.
Quali sono i sintomi della pandemic fatigue?
Sembra che i sintomi possano variare da persona a persona. E sembra pure che alcuni possano manifestarne più di altri. Tra i sintomi più diffusi paiono esserci il cambiamento delle abitudini alimentari. Se, ciccione quale sei, in questi mesi hai messo su qualche altro chilo, puoi dunque dare la colpa alla pandemic fatigue. Un altro sintomo di questa strana roba che sta andando in giro per il mondo è rappresentato dai disturbi del sonno. Dormi di meno? Ti svegli nel cuore della notte? Fai fatica a prendere sonno? Probabilmente è tua moglie, o tuo marito, che russa come una locomotiva. Come dici? Sei single? Allora preòccupati, perché forse è davvero pandemic fatigue. E poi irritabilità, sentimenti di sfiducia e rassegnazione, demotivazione e stress nello svolgimento delle normali attività quotidiane che un tempo sapevi gestire con la stessa scioltezza di Don Lurio e Lola Falana. Dimenticavo, c’è un ultimo sintomo: la difficoltà di concentrazione. Se hai fatto fatica a seguire questo mio post sappi dunque che non è colpa mia né di come scrivo.

Come combattere la pandemic fatigue?
Secondo alcune autorevoli fonti, per combattere la stanchezza da pandemia occorre adoperarsi in alcune attività. E siccome io sono molto buono te ne indico alcune di seguito. Pensa: lo faccio persino gratis.
Mantieni i contatti coi tuoi familiari, i tuoi parenti, i tuoi amici, tuoi vicini di casa.
Vedi di non essere il solito orso che sei. Ce l’hai il telefonino? Bravo. Usalo, ogni tanto. Invia messaggi, videochiama i tuoi cari, manda email ai tuoi amici, rimani in contatto con loro pur mantenendo il distanziamento sociale. Chiacchiera coi vicini di casa. Mica saranno tutti antipatici? Tienili a debita distanza ma chiacchieraci, dal balcone, dalla finestra, dal pianerottolo, da dove ti pare ma chiacchieraci. E ogni tanto, un colpetto di telefono ai tuoi suoceri, daglielo. Ti venisse in mente di chiamare me, sappi che dopo le 21 rispondo solo se è morto qualcuno.
Dedicati ai tuoi hobby.
Ce l’hai un hobby? Di quelli intelligenti, intendo. Bene. Dedica loro più tempo del solito. Gioca a scacchi se ci capisci qualcosa. Leggi un libro una volta nella vita, datti al modellismo, impàrati una lingua che non sia il tuo dialetto, impara a cucinare senza avvelenare nessuno, dipingi, datti al bricolage. Riempi le tue giornate, insomma, invece di star lì a pensare a quanto tu sia sfortunato. In questo periodo siamo tutti sfortunati come te.
Stai all’aria aperta.
È inverno. Potresti sentirti spinto a chiuderti in casa. E invece, sfaticato che non sei altro, devi sforzarti di stare il più possibile all’aria aperta. Copriti bene, cammina, fai attività fisica mantenendo il distanziamento sociale previsto dalle autorità. Prendi quel catorcio della tua automobile solo se è necessario, altrimenti vai a piedi. Il Padreterno, quei piedini di fata che hai, te li ha dati apposta. E, se stai a casa, cerca di far sì che tra le mura domestiche entri più luce possibile.
Continua a tenere alta la guardia contro il COVID-19.
Invece di dar retta a tutte quelle idiozie che trovi su YouTube, consulta fonti attendibili, fallo con regolarità, accèrtati di seguire con scrupolo le disposizioni delle autorità. Rifletti, se ne sei capace, sulle conseguenze che le tue scelte possono avere su di te (e fin lì pazienza), suoi tuoi familiari e su chiunque abbia la sfortuna di doverti frequentare. Dove richiesto, continua a mantenere il distanziamento sociale, indossa la mascherina, detergiti le manine con frequenza, non stropicciarti gli occhi, non metterti le dita nel naso, nemmeno quando sei fermo al semaforo. Ricordati che sei capace di far danni anche in tempi normali: figurati sotto pandemia. E allora, siccome col COVID-19 ci si possono stendere le gambe, al di là di quel che è il tuo insignificante pensiero attorno a tutta questa faccenda, rispetta con scrupolo ogni direttiva senza tanti gne gne gne.
“Il saggio teme e sta lontano dal male, lo stolto è insolente e presuntuoso”, recita un antico proverbio. Vedi tu da che parte stare. A quanto pare, sei ancora in tempo.