Parigi è sempre una buona idea è il quinto dei nove romanzi scritti da Nicolas Barreau che mi sono sin qui letto. Degli altri 4 ho già scritto in una mia recensione di qualche tempo fa. Ora, prima di passare a leggermene un altro, ti racconto appunto di quest’ultima mia lettura.
Parigi è sempre una buona idea. La mia recensione del libro di Nicolas Barreau
Deliziosamente ambientata, ancora una volta, nella città più romantica del mondo, la storia ruota attorno a Rosalie, giovane illustratrice che conduce Luna Luna, piccola cartoleria nel cuore della capitale francese dove la ragazza, colma di sogni e di talento, vende biglietti per ogni occasione, realizzati a mano da lei stessa con gran gusto e molta inventiva. Un cane di nome William Morris, un fidanzato scemo e fanatico del fitness e una madre insopportabilmente petulante animano la quotidianità di Rosalie, che trascorre le sue giornate tra le quattro mura del piccolo negozio preso in affitto, dove al piano superiore è riuscita a ricavare anche un piccolo alloggio. La vita della giovane Rosalie scorre colma di sogni ma priva di sussulti, fin quando Max Marchais, un anziano e celebre autore di libri per bambini, non le chiede di illustrare il suo nuovo romanzo, dal titolo La Tigre Azzurra, destinato come gli altri a un grande successo. Sarà, quella, per Rosalie, l’occasione della vita; occasione che, tuttavia, le riserverà sorprese su sorprese. Una su tutte? L’incontro con l’americano Robert Sherman, avvocato e insegnante, appassionato di Shakespeare, che, dopo aver letto La Tigre Azzurra accuserà lei e Marchais di avergli rubato la storia e di averla pubblicata senza averne alcun diritto. Da quell’incontro e da quelle accuse prenderà il via una serie di misteri e di sorprese che accompagneranno il lettore lungo l’intera storia.
Un libro piacevole, leggero, colmo d’amore e di buoni sentimenti
Piacevole e leggero, il libro di Barreau si lascia leggere tutto d’un fiato, Racconta -intrecciandole tra loro- storie di sogni, di speranze, di nostalgici ricordi, d’amore e di buoni sentimenti. La storia, ben sviluppata, piena di garbo e di sottile ironia, non rischia mai di annoiare il lettore, che anzi riesce a calarsi con partecipazione nelle vicende di Rosalie e degli altri personaggi. Meraviglioso, come sempre, il tratto con cui Barreau descrive Parigi, le sue vie, i suoi luoghi, la sua atmosfera. Leggi il libro e ti sembra di passeggiare per i vicoli della Ville Lumière. Pagina dopo pagina mi è venuta una gran voglia di tornarci. Non ci metto piede dal settembre del 2019. Ma torniamo al libro, ché siamo qui per questo: un difetto? Se c’è, è quello della trama un pizzico prevedibile. A metà del libro, se non dormi dalla parte dei piedi, rischi facilmente di indovinare come andrà a finire. Non ci vuole una gran fantasia. Ad ogni modo, quella di Parigi è sempre una buona idea è una storia che ti lascia in bocca il piacevole sapore delle trame romantiche e pulite; una storia che ti mette di buon umore e che, giunti alla fine, vorresti fosse possibile continuare a leggere. Certo, se cerchi trame impegnate, Parigi è sempre una buona idea non è il libro per te. Se cerchi invece una storia fresca, ben scritta, deliziosamente ambientata lungo le vie di una meravigliosa Parigi, allora la storia di Rosalie, dei suoi sogni e dei misteri in cui si troverà suo malgrado coinvolta, potrà felicemente accompagnare il tuo prossimo fine settimana; come ha accompagnato il mio. Su Amazon trovi l’edizione cartacea e quella digitale per Kindle. Ecco il link:
Se poi vuoi saperne di più attorno a Nicolas Barreau, autore misterioso e inavvicinabile che ormai da anni non sbaglia un colpo e vende montagne di copie dei suoi romanzi parigini, be’, vatti a leggere la mia recensione degli altri suoi 4 libri da me sin qui letti. Ti troverai dinanzi a una sorpresa niente male. Il link è questo qua sotto, nel box. Cliccaci sopra. E tanti saluti.